A gennaio, si sa, il ritmo
di lavoro riprende in maniera direttamente proporzionale alla
scomparsa degli "out of office" dalle caselle di posta
elettronica.
Personalmente, al
sesto giorno di messaggi introdotti da Buon anno/Buon
rientro/E' stato piacevolissimo lavorare con lei durante tutto il
2011, ho smesso di scrivere convenevoli
di circostanza – specialmente a quelli che in base a bizzarre
supposizioni, mi hanno chiesto come ho trascorso le vacanze a casa in
Romania...
Anno nuovo chiama a
sé l'inevitabile lista di nuovi propositi, da aggiungere
puntualmente a quelli che si trascinano dall'anno scorso e da quelli
precedenti. Sorvoliamo pertanto sull'argomento e sui temi più
gettonati per non tediare ne' chi scrive ne' chi legge - vale a dire
l'autore e pochi adepti
Anno nuovo porta
con sé le novità di rito dei colleghi: chi torna con il taglio di
capelli nuovo, chi con gli occhiali nuovi, chi con le tette nuove
(che se sono veramente il risultato dell'allattamento, I
wish I can get pregnant now, buon Dio).
Poi c'e' chi arriva carico di idee nuove che dovrebbero teoricamente
portare una ventata di freschezza nella pesante, quotidiana
eurocrazia, idee immediatamente smontate nella prima riunione di
unità di gennaio. Ed infine c'e' chi cambia i regolamenti interni,
le procedure, gli accordi inter-istituzionali e si spinge fino
all'organigramma pur di non cambiare di fatto nulla, come nella
miglior visione gattopardesca.
Pensavo ai cambiamenti e
alle giornate che passano sempre troppo in fretta mentre assistevo la
settimana scorsa alla "svestizione" dell'albero di Natale, un timido abete nano piazzato un po' in disparte in un angolino della nostra caffetteria.
Palla dopo palla, filo dopo filo ed ago dopo ago, del gioioso
sempreverde non e' rimasto che un triste tronchetto – che ancora
giace inerme nel solito angolino, dove rimarrà molto probabilmente
fino alla prossima festività cristiana – peraltro deriso da tutti
quelli che passano a prendere il caffè.
Poi, all'improvviso,
mentre guardavo il tronchetto e pensavo alla lista delle cose da fare
che mi attendeva sulla scrivania, ho visto lui: Willy, o l'uomo del
termostato. E lì ho avuto l'illuminazione.
L'uomo del
termostato è l'addetto alla risoluzione di tutti i problemi
tecnico-pratici dell'edificio. Le sue competenze spaziano dalla
riparazione di un rubinetto che perde acqua alla verifica del
funzionamento degli estintori, dalla sostituzione delle lampadine
alla regolazione, appunto, del termostato in ciascun ufficio. Non
importa quale numero si chiami o quale sia il difetto segnalato,
quando la voce metallica dall'altro capo del ricevitore ti congeda
dicendo che "un addetto passerà e si occuperà del problema"
ci si puo' ragionevolmente aspettare che
arrivi lui. Willy. Soprattutto, non importa che si tratti di un guasto non imputabile ad
una persona specifica o che la temperatura rilevata nell'ambiente sia
di 25 o 5 gradi, Willy dirà che e' comunque colpa
tua.
Ora, nonostante
l'espressione burbera e perennemente incazzata del soggetto in
questione, trovo stranamente che ci sia qualcosa di rassicurante nell'uomo del termostato. Nel
solo fatto di poter contare su di lui e sulla predica che
inevitabilmente toccherà ascoltare una volta sollecitato il suo
intervento. Nel fatto che passano le stagioni, crollano i dittatori,
delirano i mercati e aumentano i prezzi, ma lui è
sempre lì, noncurante, con la salopette da lavoro blu, e sembra non
preoccuparsi di nulla fuorché del filtro dell'aria calda manomesso
da qualche incompetente (ovvero io, nella sua logica). Nel fatto che,
malgrado tutto, ogni problema con lui e' risolvibile.
E così, mentre lo
guardavo borbottare qualche cattiveria contro quel che restava dell'albero, ho ceduto e ho segretamente pensato anch'io al mio buon proposito per il
duemiladodici.
Mi piacerebbe
imparare a prendere tutto un po' più alla leggera, a cominciare da
me. A dare il giusto peso alle cose, e a trovare il tempo per la felicita' prima della serieta'. A ragionare con la pancia, e non sempre necesariamente con la testa. E convincermi che in fondo a tutto si può trovare rimedio.
Anche
al mio termostato.
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