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mercoledì 22 luglio 2009

##a perfect circle##


La bellezza dei percorsi incompiuti sta nel poterli riprendere.

Nel decidere di abbandonarli, o di percorrerli ancora.

Come quelle strade che debbono essere attraversate più volte

perché siano comprese.

Quelle strade che riempiono le mattinate d’inverno,

chiare, lunghe e silenziose;

quelle strade che affollano la mente,

che, lente, si intrecciano

e frenano il fluire dei pensieri.

Le strade lungo cui le parole si affannano

a descrivere impressioni

che sanno di non poter custodire.

Strade come sentieri, cammini, infiniti tragitti popolati di incontri

e di confuse memorie.

Strade fatte di paesaggi, e passaggi irrisolti,

di scelte sbagliate, emozioni taciute,

di interruzioni, intenzioni, decisioni

false partenze e improvvisi stupori.

Strade da percorrere all’indietro

perché tutto possa essere più chiaro.

E crollino così le incertezze

le paure

le inibizioni,

si spezzino i legami

si ricompongano i frammenti

di emozioni soppresse

si torni a dare un senso

alle parole allora perse

e le espressioni, dimesse,

si colorino di nuova luce.

E sia l’inverno, col suo tempo

a ricondurmi al principio del cammino

in cerca di un mattino

o di un percorso da terminare.

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