Fa caldo, fa caldo, fa caldo. La media degli ultimi due giorni si attesta attorno ai 30 gradi (all'ombra, il che vuol dire che se ci si piazza alla fermata dell'autobus a mezzogiorno senza neppure l'ausilio di un giulivo copricapo non ci si puo' lamentare dopo) e la Protezione Civile del Regno del Belgioioso e' gia' in allerta. Causa anziani e bambini, o probabilmente a motivo del fatto che quando aumentano le temperature, aumenta anche il numero di biciclette in strada, con conseguenti disagi e rotture di zebedei degli automuniti (e soprattutto aria-condizionati). E insieme al caldo in ascesa, scattano automaticamente i festival di musica jazz/rock/punk/indie/folk/elettronica/allegretta ma non troppo, gli sconti strategici per i musei, le birrette sulle sponde del canale (che pare verranno sommerse da quintali di sabbia per darci l'impressione di essere lontani anni luce dalla city e gia' in mood vacanziero), la stagione dei saldi, le email di risposta automatica ad informarci che Tizio (bastardo) e' in Costa Brava a fare giochi aperitivo e non sara' di ritorno prima di fine mese, le offerte sugli antizanzare e sui prendisole in finta stoffa batik, le borse frigo gentilmente offerte dal supermercato di fiducia e – immancabili – le gelatiere (di norma utilizzate due volte prima di venir riposte nella scatola e mai piu' tirate fuori se non per venderle su Ebay).
E a chi si lamenta dell'afa, del tailleur che fa sudare, delle ascelle commosse in metropolitana, del condizionatore che non funziona, delle punture di insetto, del traffico verso le localita' costiere nel weekend e dei turisti che affollano (?) il centro, bastera' un'immagine a ricordare che, nel clima delle ovvieta', fino a pochi mesi fa ci si lamentava di altro.
1 commento:
Chiaretta, no che non è estate... ma che ci fai lì?
Noi qui ti aspettiamo !
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