col tempo ho elaborato la teoria secondo cui la gradevolezza climatica di un paese è (purtroppo) inversamente proporzionale al tenore di vita della popolazione. ergo, scartiamo tutti i vicini mediterranei dal portogallo alla grecia. spingendosi oltreoceano, scartiamo pure mezza america latina, causa corruzione, povertà, dispersione sociale, narcotraffico, FARC e quant'altro.
più si sale sulla mappa, più si scopre che il mondo sembra funzionare diversamente da quel che ci hanno insegnato (almeno in Italia): ed ecco la svizzera, la germania, metà francia (l'altra metà la lasciamo nei vicini mediterranei di cui sopra), l'olanda, il lussemburgo, per sbaglio anche il belgio e poi su su i paesi scandinavi, con i vichinghi, l'ikea, il salmone e le donne che fanno politica. regno unito e irlanda fanno caso a sé, ma se nell'indice di benessere facciamo rientrare i butter fingers, il soda bread, schuh e starbucks, allora possono decisamente rientrare nella categoria dei paesi del centro-nord.
ne consegue che tutti noi che abbiamo scelto di studiare spagnolo e portoghese all'università con la speranza e il sogno di andar via dalla pazza folla e aprire il famoso chiringuito su una spiaggia tropicale, siamo degli sfigati, viste le condizioni e le prospettive occupazionali della maggior parte dei paesi in cui l'apertura del suddetto chiringuito è fattibile. quindi, sempre procedendo per generalizzazioni, la scelta è o far la fame ma vivere in pareo ed infradito 365 giorni all'anno, o guadagnare qualche soldino, ma in simbiosi con gli stivali antipioggia e il cielo grigio su.
detto questo, caro regno del belgioioso, sarai pure cuore dell'europa etc etc... ma hai un clima che fa schifo. ecco, l'ho detto.
1 commento:
lo sapevo che alla fine avresti scelto il pareo...
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