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sabato 6 agosto 2011

la moda spiegata a Bruxelles

come nella migliore tradizione cinematografica d'altri tempi, il sole d'agosto ci ha sedotti e temporaneamente abbandonati, illudendoci di poter dire finalmente addio al maglioncino di cotone e al mini-ombrello perennemente in borsa. ma sono bastati un paio di giorni con temperature decisamente al di sopra della media stagionale per far sbizzarrire gli autoctoni, che non si sono certo lasciati sfuggire l'occasione offerta dal primo raggio di sole davvero estivo per esibire qualche vezzo modaiolo.
e cosi', mentre camminavo lungo rue de la Loi - una delle arterie principali che collega il centro citta' al famigerato quartiere europeo - mi e' venuto in mente questo post, che ovviamente non ha la pretesa di volersi ergere a decalogo della haute-couture, bensi' di rispolverare poche e semplici ovvietà sul buon gusto e l'eleganza che, tra una riforma della PAC e una direttiva europea sulla tutela dei consumatori, pare non siano mai giunte qui nei palazzi del potere.
come dire, la moda spiegata a Bruxelles (e non scrivo "agli idioti" per non cadere nella trappola del politicamente scorretto ma condivisibile).
iniziamo:

1. Brussels is not Paris, act accordingly. quindi care signore, smettetela di attraversare passaggi pedonali nei malfamati sobborghi di periferia come si trattasse di una passeggiata per gli Champs Elysées.
2. il fatto che quell'abbinamento di colori e capi fosse presentato cosi' in vetrina da Zara non significa che anche tu debba indossarlo allo stesso modo. soprattutto se ti sta male.
3. portare i sandali con i calzini non é consentito da nessuna religione, trattato internazionale o carta dei diritti dell'uomo, e pare si stia discutendo sul renderlo punibile con la gambizzazione.
corollario di 3. i fantasmini sono tali perché dovrebbero sparire dalla vista una volta calzate le scarpe.
4. quei terribili stivali da allunaggio con morbido pelo all'interno sono accettabili unicamente in condizioni climatiche avverse e in Alaska. in tutti gli altri casi, non possono essere considerati né appropriati, né trendy e men che meno sexy.
5. una volta e per tutte, ribadiamo che i leggings non sono pantaloni. o smettono di esserlo una volta raggiunta la pubertà.
6. spendere tutto l'ultimo stipendio per acquistare un abito maschile firmato non ti autorizza ad indossarlo con le Converse.
7. gli unici uomini rimasti a portare il gel pettinato all'indietro con qualche capello attorno sono i gangster, i sarti delle commedie all'italiana anni sessanta e i giovani arabi - che pare credano sia molto di moda.

to be continued.

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