ci sono molti modi, come dice la canzone nel mio piccolo ipod. ci sono molti modi di trascorrere la vigilia del ferragosto. a palazzo chigi c'è chi si inventa delle trovate bizzarre per risparmiare, in inghilterra c'è chi rompe vetri e a bruxelles c'è chi si iscrive in palestra. ovviamente l'ultima notizia non é finita sulle prime pagine della bbc - e non ce ne rammarichiamo - ma dopo un anno sabbatico con annesse scarpe da ginnastica appese al chiodo, era giusto dedicare all'evento un paio di righe.
in realtà, il tutto mi dà modo di raccontare qualche impressione raccolta sinora sul fantastico mondo delle palestre del luogo, non si sa mai a qualcuno venisse voglia di espatriare in funzione della possibilità di continuare a praticare o meno la deliziosa arte della stiletto gym.
premetto che, causa sporty-mamma, ho trascorso buona parte della mia infanzia e pre-adolescenza in palestra - senza che questo producesse poi evidenti benefici alla mia silhouette :) ma sicuramente, dopo aver visitato e vissuto, con diversa frequenza, in quasi una ventina di centri benessere/centri fitness/sale attrezzi/sale corpo libero etc. ho imparato a concentrare la mia attenzione su quei dettagli che fanno la differenza. e soprattutto sul pittoresco gruppo di persone che le popola.
ora, a bruxelles a quanto pare vanno di moda le palestre in stile fast-food: cartelloni, insegne e nomi tutti rigorosamente in inglese (gym, health, sculpt, crunch, new, fit, center, just, wellness, mind, body e auanasgheps), figa bionda (o figo moro) poliglotta in reception con la felpa col logo gymfitcrunch bla bla sulla tetta destra, che il più delle volte non sa neanche dove siano situati gli addominali ma ti spiega in dieci minuti tutte le opzioni per abbonarti; sale immense con una schiera di macchinari, flat tv alle pareti chiaramente sintonizzate su mtv et similia, persone che nonostante la musica di mtv sparata a palla si infilano le cuffie dell'mp3 e salgono sul runner per restarci delle ore... e in tutto questo, non la minima ombra di un istruttore o personal trainer che sia, o di un figurante che verifichi che lo sportivo della domenica non si faccia venire un'ernia con un carico troppo pesante (solitamente uomo) o facendo un esercizio in maniera scorretta (solitamente donna). l'apoteosi si raggiunge quando si scopre che è possibile anche seguire dei corsi di step e zumba, ma non con un istruttore in carne ed ossa, bensì su un'altra flat tv che proietta un dvd in sala. l'estrema riduzione del personale chiaramente spiega come questi geni del marketing riescano a praticare dei prezzi incredibilmente bassi: meno di 20 euro al mese, per un abbonamento che però ti lega obbligatoriamente al diabolico centro per un anno. strategicamente, questi mc donald's della lotta alla massa grassa sono ubicati nelle aree in cui convergono la maggior parte degli uffici, europei e non, così da non farsi sfuggire nemmeno i frequentatori della pausa pranzo. ne consegue che c'è il rischio di ritrovarsi il collega/il tipo della reception/il capo oltre che in orario di lavoro, anche sul tapis roulant. o peggio ancora, in doccia (solitamente in stile caserma, quindi tutti/e con tutto en plein air, olé).
al di là dell'alienazione, dell'assenza totale di contatto umano e di un po' di tristezza - se penso alla sciura di mezz'età intenta a seguire il corso di zumba in dvd - l'altro elemento interessante è il popolo di queste palestre. ma per questo ci sarà spazio nel prossimo post eheh
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