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venerdì 6 maggio 2011
intro
in Belgio non si dice "oui" ma "oué", e già da qui si capisce tanto
i negozianti non fanno la pausa pranzo ma chiudono alle 17.30
c'è una quantità impressionante di passeggini in ogni dove
i treni circolano sui binari opposti rispetto al resto dell'Europa
in Belgio non esiste lo stracchino
la spazzatura si butta per strada e si aspetta che il camioncino dei rifiuti passi a raccoglierla
la polizia di quartiere controlla i nomi scritti sui citofoni
si paga dovunque con il Bancomat, anche nei distributori automatici
in Belgio ci sono zone in cui gli abitanti non parlano né francese né neerlandese ma arabo o polacco
sandwich si scrive sanwich o peggio sanwish
si mangiano le cozze con le patatine fritte
una bottiglia d'acqua al ristorante costa il doppio di una bottiglia di birra
in Belgio ci si viene per curiosità
per amore
per lavoro
per caso
se non si hanno abbastanza soldi per andare in Francia
per capire se tutto sommato assomiglia alla Francia
per risvegliare una coscienza europea mai avuta
per scattare le foto al Mannekenpis
per scoprire che c'è una versione femminile e meno nota
per contare le palle dell'Atomium
per comprare scatole di praline di cioccolato come souvenir
per provare tutte le birre esposte e vomitare dopo le prime cinque
per alimentare gli stereotipi sui belgi
per conoscerli un po' meglio e superare i luoghi comuni
per avere la conferma che il posto migliore in cui vivere è sempre casa propria
per una nuova esperienza, perché dopotutto non si sta così male
anche se, per quanto ci si sforzi,
si ha sempre la sensazione di non appartenere a questi luoghi
o se non altro, non più di un cavolo a merenda.
Etichette:
intro Belgio stereotipi
Ubicazione:
Bruxelles, Belgio
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1 commento:
ed ancora si viene in Belgi....
per un un bicchiere di vin brulè fumante,
per una grouffe riepiena di tutto (anche di cozze),
per il presepe organizzato da Borghezio,
e sopratutto per ritrovare care amiche.
Un bacio
TOm
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