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venerdì 1 giugno 2012

i belgi ce l'hanno piu' grosso (il barbecue)

A chi dice che a Bruxelles piove sempre/il cielo e' grigio tutto l'anno/non esce mai il sole, ci si tiene a far sapere che il weekend lungo da poco trascorso (ahime') ci ha regalato delle atipiche temperature medie superiori ai 25 gradi - come recita l'EDIZIONE STRAORDINARIA pomeridiana del tg, dovessimo mai allarmarci.

Di riflesso, ecco spuntare le prime timide (ma neanche troppo) carni tremule e lattiginose agli infuocati raggi di mezzogiorno - le stesse carni che in serata si ritrovano, sorpresa sorpresa, ustionate ed ipersensibili al tatto.
In barba a quel po' di sano pudore in base al quale - nonostante i trenta gradi all'ombra e la nota cappa di calore del litorale abruzzese - mia madre mi imponeva di portare maglietta e pantaloncini degni di questo nome quando si andava in giro in citta' o per negozi, ici on s'en fiche a quanto pare, e viaaa con i parapassera di ogni foggia e taglia per lei e le t-shirt in cotone slavato con scritte promozionali per lui.

Date le carni pallide di cui sopra, i supermercati cavalcano l'onda dell'entusiasmo tardo-primaverile ed ecco che nel giro di 24 ore arrivano gli espositori di solari/autoabbronzanti/doposole/olii/infradito/stuoie/parei/racchettoni omaggio all'acquisto di tre creme fattore di protezione cento, due confezioni di burro di karite' e dieci spray rinfrescanti al profumo di redbull.

Strade ed autostrade si riempiono dei primi vacanzieri del fine settimana diretti verso la costa belga, costa a mio avviso inspiegabilmente popolata data la sabbia terrosa e il mare color naviglio di Milano in inverno.

Ma a confermare che la bella stagione e' finalmente arrivata anche in Belgio non e' il pallore degli abitanti stesi sui plaid di acrilico nei parchi, ne' il 3x2 sui gelati in vaschetta ne' il traffico del rientro. Nossignore. Quando arriva il caldo, il capofamiglia belga doc tira fuori gli attributi. O meglio, il barbecue.
Come insegnano gli etologi, prima ancora della psicanalisi, e' nella natura del maschio dominante esteriorizzare la sua superiorita' al fine del riconoscimento da parte del gruppo di appartenenza. Elogio della banalita' vuole che ci sia chi fa la ruota, chi mostra un bel paio di corna lucide e chi proietta il desiderio di farsi notare su un oggetto. Et voila', i giardini delle villette, i prati, persino i balconi si riempiono di griglie, bracieri, pinze, coltelli ed immancabili, le lattine di birra per terra.
L'atmosfera, apparentemente festosa e rilassata, e' in realta' quella di una guerra fredda col vicino: a spuntarla e' quello con l'attrezzatura piu' grande, piu' moderna, piu' costosa o semplicemente piu' funzionale, e qualora lo sconfitto non si rassegni al pur evidente stato delle cose, scatta il ricorso ai superpoteri - o ai temibili fogli di giornale, sventolati alla velocita' della luce pur di deviare la corrente d'aria e indirizzare i fumi e la cenere verso il campo nemico.

Il maschio belga organizza l'operazione barbecue con la diligenza dello stratega in pensione: il sabato mattina la sveglia e' puntata alle otto, per essere sicuri di arrivare in tempo per l'apertura del supermercato. Nel giro di mezz'ora, le scorte alimentari previste per il fine settimana dal punto vendita sono quasi esaurite. Qui si griglia di tutto: pollo, maiale, salsicce, costolette, salmone, spiedini di pesce, verdure, frutta probabilmente in un moto di ottimismo finiscono sulla brace anche le gaufres. La sola cosa non contemplata e' il pane per fare le bruschette, sigh sob.

Si inizia a mezzogiorno e si va avanti fino al calar delle tenebre, i veterani proseguono anche in notturna, in barba al sudore e ai bermuda color kaki tempestati di schizzi d'olio.

L'indomani si continua, energie e avanzi permettendo, oppure si tirano le somme, si proclamano i vincitori e ci si da' appuntamento al prossimo week-end.

Evidentemente la febbre del barbecue colpisce tanto gli habitue' come gli amatori, che contagiati dall'euforia collettiva si improvvisano master-chefs roteando spavaldi il forchettone nell'aere sperando di mascherare cosi' l'incompetenza.
Neanche a dirlo, l'ultimo barbecue a cui abbiamo partecipato ha visto protagonista uno di questi dilettanti allo sbaraglio. Al termine di una buona mezz'ora di ripetuti solleciti privi di risposta, quando eravamo ormai convinti che il diabolico oggetto si rifiutasse di collaborare a priori, dal braciere e' cominciata a salire una fumata nera degna della mancata elezione papale.
Dopo aver contribuito all'inquinamento atmosferico locale per circa venti minuti i partecipanti si arrendevano, ormai annebbiati dalla prolungata esposizione al fumo passivo, abbandonavano la seduta e di comune accordo decidevano di procacciarsi del cibo presso la pizzeria al taglio (italiana) del quartiere.

Forno a legna 1 - maschio dominante 0.