Cerca nel blog

venerdì 25 maggio 2012

Sogno o son Parco?

Dimenticate i corridoi di color bianco sporco, il tanfo di disinfettante, le panche di plastica e ferro delle sale d'aspetto e gli annunci alle Signorie Vostre ormai ingialliti affissi ad uno sportello perennemente chiuso: l'ospedale a Bruxelles e' cool! O almeno, parlo di quello che ho avuto occasione di sperimentare personalmente - e ammetto, con piacevole sorpresa.
 
Partiamo dall'esterno, o meglio dal nome. Gli ospedali finora visitati in Italia gia' dal patronimico non trasmettono sempre fiducia, basti pensare a quelli intitolati ai santi protettori - come a dire "Noi ve lo avevamo suggerito, di votarvi a San Tal dei Tali prima di fare quella rettoscopia ahi ahi..." -  o alle strutture che portano il nome degli Atenei di riferimento - il piu' delle volte lontani anni luce dal Seattle Grace di Grey's Anatomy dove pare si sperimenti una tecnica salvavita ultramoderna ogni mezz'ora e il personale sembra uscito fuori dal catalogo D&G beachwear

L'ospedale belga in questione invece si chiama Parco. Ed ecco che subito lo associ al sole, al verde, ai panini e al plaid gigante da pic-nic, insomma, ti vien quasi voglia di prenotare una camera doppia per il week-end. Quando ti rendi conto che in realta' avresti dovuto associarlo anche a Parco della Vittoria per via dei prezzi - proprio lui, quello della casella aguzzina del Monopoli - e' troppo tardi, ma ti consoli fantasticando ancora sul pic-nic sui prati e alla carta unta e bisunta del panino con la frittata. 

Veniamo poi all'ubicazione. Al bando gli ospedali irraggiungibili della periferia o vicini al raccordo autostradale, l'ospedale Parco e' in pieno centro, nel cuore della ville, servito da metro ed autobus, con annessa fermata taxi difronte e rent-a-bike accanto. Tutto attorno, e' una costellazione di banche e parrucchieri, che immagino siano li' a soddisfare, nella mente di chi l'ha concepito, i bisogni primari di pazienti e familiari prima e dopo il ricovero. 
Una volta entrati, scopro che c'e' una coppia di addetti all'accoglienza che mi sorridono, mi indicano dove andare e mi augurano una buona degenza. Oibo'. Non essendo abituata a questi slanci di empatia, la cosa mi colpisce a tal punto che quasi quasi mi vien voglia di fermarmi piu' del previsto, che so, mi faccio fare una chirurgia plastica del ditone del piede o dono qualche pelo superfluo alla ricerca, vedi mai che si scopre come bloccare la ricrescita.

Ma le sorprese dell'ospedale Parco non sono mica finita qui. Salita su in reparto, nella sala d'attesa ci sono pile e pile di giornali e riviste. RECENTI. Quasi nuove. In inglese, francese, tedesco, neerlandese e ne trovo un paio anche in italiano. E poi c'e' un sottofondo di musica ambient che fa tanto Buddha Bar. Ed un distributore d'acqua liscia, gassata e con ghiaccio - la prossima volta ho previsto di portarmi dietro una bottiglia di Bacardi e un po' di menta, e magari allestiamo anche un happy hour

Last but not least, l'ospedale Parco ha delle camere doppie grandi quanto la mia camera nella residenza universitaria di Roma - che e' attualmente camera doppia deluxe in quello che e' diventato un hotel 4 stelle, ma questa e' un'altra storia. Col televisore al plasma. E la connessione wi-fi. Altro che telefono a gettoni. Cosi', se proprio ti scappa di rispondere ad una e-mail prima che ti ficchino una flebo nel polso o se vuoi fare il check-in online mentre aspetti che l'anestesia faccia effetto, sappi che qui yes you can

Credevo di aver gia' scoperto tutte le sette meraviglie dell'ospedale Parco fino a quando non sono entrata in sala operatoria, dove oltre all'intrigante tovaglia/pigiama vedo-non-vedo e un braccialetto al polso, mi hanno ulteriormente addobbato con delle sexy autoreggenti anti trombo bianco candido col tallone modellato ed apertura sulle dita. Un bijou.
O forse, l'ottava meraviglia e' stata la pillolina di Xanax presa un'oretta prima.
O forse, sono ancora frastornata da questo universo surreale e mi svegliero' quando arrivera' il bollettino con l'importo da pagare per tutta questa coolitudine


Nessun commento: