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giovedì 12 luglio 2012

cambrioleo cambriolea

questa mattina la sveglia ha deciso, brava lei, di andare ufficialmente in ferie. la giornata e' iniziata di conseguenza senza doccia, senza colazione e senza caffe'. ora, nella mia dieta quotidiana da milleseicento calorie circa la colazione rappresenta non solo il pasto piu' importante ma anche quello che contribuisce ad 'aprire' il nuovo giorno e a mettersi al lavoro un po' meno rincretiniti del solito. soprattutto, la preparazione della moka e' in se' stessa un rito irrinunciabile, e come ogni rito insegna quando lo si salta - ahiahiahi - si puo' gia' percepire il presagio di sventura nell'aere (vedi Italia-Spagna di qualche settimana fa).
il mese di luglio e' iniziato un po' come questa giornata. senza caffe'. ovvero di merda :-) 
dopo le grane burocratiche in comune, la dichiarazione dei redditi, l'assicurazione, i contratti con la compagnia telefonica, il consolato, l'ambasciata, il servizio clienti e gli ospedali, ora signore e signori abbiamo anche il primo furto in appartamento e possiamo dire pertanto di essere finalmente integrati nella comunita', merci la Belgique

per chi non fosse al corrente delle puntate precedenti (in fact, molto precedenti), il primo episodio del genere per quanto mi riguarda risale all'ormai lontano 2005. all'epoca si trattava di un furto nella stanza della residenza universitaria, bottino: portatile, macchina fotografica, cellulare e portafoglio (=contanti, documenti e POSTE PAY, che per una matricola arrivata da tre mesi a roma ha un'importanza pari alla zecca di stato). aggiungiamo il fastidio fisico e psicologico di trovare armadio e cassetti completamente sottosopra e i due giorni di lavatrice per lavare tutto quello che era finito, oibo', per terra ed ecco il ritratto della disperazione, altro che urlo di Munch. 

percio' quando sette giorni fa rientrando a casa abbiam trovato la porta aperta e al posto della serratura un buco nero, e' scattato il deja vu - questa volta assieme all'urlo di cui sopra. 

fatto questo prologo ahime' necessario ad inquadrare gli eventi, veniamo pero' all'aspetto 'ludico' della questione. sbollita la rabbia, messo a posto casa, fatto l'inventario di quel che manca e relativa denuncia, il pragmatismo sloveno ha avuto la meglio sull'istinto italiano, decretando cosi' che era giunta l'ora di prendere provvedimenti. prima fase del new deal post-cambriolage: la difesa. vale a dire, per ovvi motivi, cambiamo la porta. dopo una breve ricerca on-line delle ditte del circondario abbiamo fatto la nostra scelta e preso appuntamento per una visita il giorno successivo. 

l'indomani all'ora x vediamo avvicinarsi al palazzo un furgoncino metalizzato dall'aria quantomai sospetta per una ditta di porte blindate. decidiamo nondimeno di dar fiducia al nostro uomo e apriamo. 
dall'ascensore spunta Jean-Claude Van Damme, o una copia autenticata dell'originale coi capelli brizzolati, il sorriso smagliante, gli occhialetti da grafico pubblicitario e i bicipiti del diametro degli pneumatici da neve. che nel giro di dieci minuti
- ci ha sbobinato tutto il catalogo di porte, portoni, inferriate, grate, filo spinato, mine a grappolo e cani da guardia, 
- preso le misure della porta di ingresso
- fatto il preventivo
- e scolato mezzo litro di succo d'arancia fresco fresco di spremuta with the compliments della casa. 

salutato l'omone e dato un'occhiata al preventivo, ci siamo chiesti per un attimo se non avesse un miglior rapporto prezzo/qualita' comprare un dobermann. o addestrare uno shar-pei alla lotta greco-romana. o piu' semplicemente, subaffittare una stanza al sosia di Van Damme e invitarlo a venire a stare da noi. 

vedi mai che in caso di recidiva i ladri non mi si spaventano alla vista degli occhialetti. 



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